Crisi idrica: Regione Lombardia fa il punto della situazione

L’agricoltura rischia di pagare il prezzo maggiore per le scarse precipitazioni stagionali

21 Gennaio 2016
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lago

E’ stato convocato a Palazzo Pirelli, nel corso del pomeriggio di martedì 19 gennaio, da parte degli Assessori regionali Viviana Beccalossi (Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo), Giovanni Fava (Agricoltura) e Claudia Terzi (Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile), un incontro per valutare in modo congiunto lo stato delle attuali disponibilità idriche in Lombardia alla luce delle particolari condizioni climatiche che stanno caratterizzando la stagione, più critica anche di quella, particolarmente siccitosa, registrata nel 2007 (gli attuali dati sull’entità complessiva delle riserve idriche nei Laghi di Como, Idro, Iseo e Garda sono addirittura inferiori del 43,7% rispetto a quell’anno).

La riunione, cui sono stati invitati i rappresentanti delle Istituzioni, le organizzazioni professionali agricole, i Consorzi di bonifica e di irrigazione e gli operatori delle società energetiche, ha rappresentato un’occasione di riflessione e dibattito sulla preoccupante mancanza di precipitazioni di questi ultimi mesi, che rischia di incidere profondamente sull’andamento della stagione irrigua e sui delicati equilibri ambientali, messi a dura prova da un clima che si sta rivelando sempre più anomalo.

Ci si dovrà attivare su vari livelli e lo dovranno fare tutte le parti coinvolte. Gli Enti regolatori dei livelli lacuali saranno chiamati ad aumentare le riserve idriche per poter immagazzinare più acqua possibile. Per il Consorzio del Ticino, che regola il Lago Maggiore, questo potrebbe costituire un problema considerata la necessità di raccordarsi con la Svizzera.

Agricoltori e Consorzi di bonifica sono stati invece invitati al risparmio idrico. Alessandro Folli, Presidente di del Consorzio Est Ticino Villoresi, presente all’incontro anche e soprattutto in qualità di Presidente di ANBI Lombardia, ha dichiarato: Non solo l’agricoltura è messa a dura prova; è chiaro che i coltivatori non riusciranno a sostenere nei prossimi mesi significativi aumenti della risorsa idrica. L’acqua dei nostri canali sta assumendo sempre più una dimensione multifunzionale; serve all’ambiente, all’energia e alle forme di turismo sostenibile, ormai estremamente diffuse. Si corre il rischio di fare un passo indietro, ai tempi di alcune scellerate politiche comunitarie, che, nel tentativo di risparmiare acqua, hanno favorito la diffusione di colture a basso consumo idrico, condannando molti territori alla desertificazione” ha concluso Folli.

All’esame è anche una gestione più flessibile del deflusso minimo vitale (DMV), la quantità d’acqua da mantenere per tutelare l’ambiente e le specie che popolano fiumi e laghi. Eventuali deroghe sono già  contemplate dal piano di Tutela e uso delle acque della Lombardia e possono essere richieste a condizione che venga dichiarato lo stato di emergenza.

Al termine dei lavori l’Assessore Beccalossi ha proposto la convocazione del tavolo con cadenza mensile per permettere un più tempestivo aggiornamento rispetto alla situazione. Il prossimo appuntamento è dunque fissato per mercoledì 24 febbraio alle ore 14.30.

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