Fanny e Clara, storia di due donne in ombra

L’associazione Musica Aperta va alla riscoperta delle compagne di Mendelssohn e Schumann

03 Marzo 2016
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musica

Se, parlando con un appassionato di musica classica, si citassero i nomi di Mendelssohn e Schumann, il pensiero correrebbe immediatamente ai compositori Felix e Robert e alle loro opere. Ma non molti conoscono la storia di due donne, dotate anch’esse di straordinario talento musicale, anch’esse compositrici, che portavano lo stesso cognome: si tratta di Fanny Mendelssohn e di Clara Wieck Schumann, rispettivamente sorella e moglie dei due noti musicisti e compositori tedeschi.
In occasione della Festa della donna 2016, l’Associazione Musica Aperta, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo e con il Consiglio delle Donne, riscopre le figure di Fanny e Clara con un concerto, dal titolo “Fanny e Clara, due donne in ombra” in programma l’8 marzo alle ore 18 nel salone Riccardi del Teatro Donizetti (ingresso gratuito). Non solo musica, ma una storia di grande interesse sulla battaglia delle donne per il riconoscimento del loro talento e del loro ruolo nella società.
“Ho accolto con piacere questo concerto proposto dall’Associazione Musica Aperta” ha commentato l’Assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti “per far conoscere l’opera di due compositrici, Fanny Mendelssohn e Clara Wieck Schumann, la cui fama è stata a lungo messa in ombra rispettivamente dal fratello e dal marito L’8 marzo, giornata internazionale della donna, è una ricorrenza importante per ricordare le conquiste sociali e politiche delle donne , e la loro tenacia nella battaglie per raggiungerle. Non vi è dunque occasione migliore per rendere onore a queste due straordinarie pianiste , vissute in un’epoca, quella romantica, nella quale il talento creativo femminile veniva raramente riconosciuto e valorizzato in modo adeguato”.
“L’Associazione Musica Aperta” dichiara il presidente Pieralberto Cattaneo “è lieta di contribuire alla riscoperta delle due compositrici, il cui ruolo nell’ambito del Romanticismo musicale, pur “nell’ombra”, non ha impedito loro di modellarsi un’autonoma fisionomia artistica, che ha offerto più di uno stimolo produttivo per l’arte rispettivamente del fratello e del coniuge. La realizzazione musicale dell’evento è affidata a una formazione come il Trio classico di Milano, che da anni affronta questo repertorio con successo. Va inoltre segnalato che Clara Schumann ha avuto nel corso della sua attività artistica legami culturali anche con la città di Bergamo, grazie ai contatti con il grande violoncellista Alfredo Piatti, suo partner in vari concerti in tutta Europa”.
“A nome del Consiglio delle Donne” dichiara la presidente Emilia Magni “ringrazio l’assessore alla Cultura per averci coinvolte in questa iniziativa che abbiamo molto apprezzato: come Fanny e Clara sono tantissime le donne che non sono riuscite a far conoscere i loro talenti e le loro capacità, soprattutto nel passato, ma ancora oggi in molte aree geografiche e in diversi campi. Quindi, invitiamo tutte le socie delle nostre associazioni e le componenti del Consiglio delle Donne a partecipare a questo concerto”.
Due le opere in programma: il Trio in re minore op. 11 [1847] di Fanny Mendelssohn, composto poco prima della morte e probabilmente il lavoro più significativo di Fanny, composizione che può essere messa a confronto senza timori reverenziali col Trio op. 66 di Felix, scritto pochi mesi prima; e il Trio in sol minore op. 17 [1846] di Clara Schumann scritto nell’estate del 1846, quando Clara era incinta del quartogenito e pertanto aveva dovuto interrompere le tournées concertistiche e che non fu trascurato dal marito Robert quando egli decise di comporre il suo primo Trio (op. 63).
Sarà il Trio classico di Milano ad eseguire entrambe le opere, con Massimo de Biasio al violino, Ina Schlüter al violoncello e Keiko Hitomi Tomizawa al pianoforte.
Massimo de Biasio, milanese, si è diplomato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” e ha poi seguito corsi di perfezionamento presso l’Accademia Chigiana di Siena con Franco Gulli, a Bonn e Salisburgo con Max Rostal. Violino di spalla dell’Angelicum di Milano, ha svolto attività cameristica sia in Italia che all’estero con il Ludwig van Trio, il Berliner Streichtrio, il Trio Clementi e i Solisti Veneti. Dal 1974 è stato titolare della cattedra di violino presso l’Istituto musicale “G. Donizetti” di Bergamo; è presidente della commissione del concorso internazionale di violino Città di Tirana.
Ina Schlüter ha completato gli studi alla Nordwestdeutsche Musikakademie Detmold. Dopo una vasta attività cameristica con il Detmolder Klaviertrio e il Berliner Streichtrio è stata chiamata da Claudio Abbado al Teatro alla Scala nel 1975 come secondo violoncello, sia nell’orchestra del Teatro che nella Filarmonica della Scala.
Keiko Hitomi Tomizawa, nata in Giappone, si è diplomata alla prestigiosa Accademia Toho di Tokio e si è perfezionata in Italia con Lina Volpi Marzotto e Franco Gei. In Giappone ha vinto per due volte il concorso nazionale per giovani pianisti. Dal 1983 svolge intensa attività concertistica sia in Giappone che in Italia.

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